INFILTRAZIONI ARTICOLARI
La terapia infiltrativa articolare e periarticolari rappresenta, oggi ancor più che in passato, un valido aiuto nel trattamento di molte patologie di interesse ortopedico e reumatologico. Le principali indicazioni consistono nel trattamento della patologia degenerativa (artrosi) di grandi e piccole articolazioni, nella patologia infiammatoria (artrite) e in quella tendinea (tendiniti, borsiti e tendinopatie inserzionali).
I farmaci utilizzati per le infiltrazioni articolari e periarticolari dipendono dall’effetto terapeutico desiderato. La maggior parte delle volte consiste nell’ nell’iniezione di cortisone (in alcuni casi associato ad anestetico locale) su una specifica articolazione come ad esempio: anca, ginocchio, spalla, articolazione sacro-iliaca (ASI) e Faccette Vertebrali (Articolazioni Zigoapofisarie). Oggi al cortisone viene affiancato l’acido ialuronico (HA), di cui esistono diverse concentrazioni. L’HA rappresenta il componente essenziale della cartilagine articolare la cui funzione è di lubrificazione e di assorbimento degli shock articolari.
La tecnica è di rapida esecuzione, poco rischiosa. Si eseguono su paziente seduto o sdraiato (a seconda dell'articolazione da trattare), dopo aver praticato anestesia locale. Spesso vengono eseguite con l'aiuto di un ecografo con eventuale somministrazione di mezzo di contrasto inserendo un ago nello spazio articolare. Le tecniche possono variare in base alla sede del dolore ed alla scelta dell'operatore. Il paziente avverte il dolore della puntura di anestetico locale seguita da un breve bruciore. Le manovre successive sono avvertite come sensazione di spinta (tattile) senza più dolore. E’ possibile però che il paziente avverta un aumento del suo dolore lungo l’arto mentre si inietta la miscela, dovuta al contatto del liquido con la zona infiammata.
Grazie all’anestetico locale, pochi minuti dopo la procedura, il paziente potrebbe non sentire più dolore. Questo però può tornare dopo qualche ora, sia pure meno intenso. Il risultato vero si osserva dopo 1-10 giorni quando il cortisone ha iniziato la sua azione antinfiammatoria. Il giorno dell’infiltrazione il paziente deve stare a riposo, può infatti avere una sensazione di calore o di intorpidimento alla zona dove aveva dolore.