ELETTROSTIMOLAZIONI

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La terapia con Elettrostimolazione (ES) utilizza correnti a bassa frequenza che producono effetti particolari sui tessuti e in particolare sulle strutture eccitabili (nervi e muscoli). Il principio consiste nello stimolare le fibre muscolari, tramite elettrodi posti sulla cute, utilizzando apposite forme di onde elettriche: triangolari, esponenziali, quadrate, faradiche.

Attraverso questa terapia si ottiene infatti, una modificazione della percezione dolorifica e un incremento della forza muscolare.

Abbiamo diversi tipi di elettrostimolazione utilizzabili nella pratica clinica (NMES, FES, TES) diversamente impiegati e utilizzabili non solo sulle patologie periferiche ma anche in quelle di origine centrale. Le tipologie sono le seguenti:

  • Stimolazione Elettrica Neuromuscolare (NMES). Questa tipologia prevede l’applicazione di una corrente con sufficiente intensità da produrre una contrazione muscolare-overload che provoca un aumento della forza dovuta ad aumento dell’area della sezione del muscolo e ad un reclutamento selettivo di fibre di tipo II che causa maggior efficienza sinaptica del muscolo.
  • Stimolazione Elettrica Funzionale (FES). Questa prevede l’utilizzo di stimolazioni di tipo NMES che viene applicata in modo task-specifico ovvero quando un muscolo si deve contrarre durante lo svolgimento di un’attività funzionale definita.
  • Stimolazione Elettrica Terapeutica (TES). Subcontrazione a bassa intensità, sotto la soglia di contrazione. Essa provoca un aumento dell’afflusso sanguigno e di solito è usata nelle applicazioni a lungo termine.

 

Le indicazioni elettive per l’utilizzo della ES che sono le seguenti:

 

  • riduzione dell’atrofia muscolare mantenendo la normale sintesi proteica;
  • stimolazione dei muscoli profondi o dei muscoli difficilmente reclutabili volontariamente;
  • stimolazione del muscolo, in caso di trapianto del nervo motore;
  • utilizzazione nei casi di ritardato recupero del nervo periferico;
  • miglioramento del metabolismo, del flusso sanguigno e del ritorno venoso e linfatico con diminuzione dell’edema

 

 

I vantaggi dell’elettrostimolazione possono essere l’aumento locale della circolazione sanguigna e delle dimensioni delle fibre muscolari; altresì aumenta l’apporto di ossigeno e lo scambio metabolico nella zona trattata.

Le principali applicazioni terapeutiche della ES sono:

 

  • disabilità ortopediche.
  • debolezza muscolare;
  • stroke e trauma cranico;
  • lesioni spinali
  • paralisi cerebrali infantili
  • sclerosi multipla

Esistono però controindicazioni e precauzioni da osservare nell’utilizzo delle varie forme di ES. Nello specifico, l'utilizzo è controindicato nei pazienti epilettici, nei portatori di pacemaker, nelle donne in gravidanza, nelle persone affette da tromboflebite, nei pazienti con patologie cardiache. E’ importante avere alcune accortezze nell’utilizzo del macchinario, l’uso improprio infatti può portare a danneggiamento degli elettrodi e ad irritazione cutanea soprattutto se utilizzata vicino a ferite non cicatrizzate.

Solitamente, dopo il trattamento, si può manifestare arrossamento sulla cute, dove sono stati applicati gli elettrodi, che in genere scompare dopo poco tempo. Un’intensa o prolungata stimolazione però, può provocare spasmi muscolari e/o lesioni muscolari. Inoltre, una contrazione da elettrostimolazione può generare eccessiva tensione all’interno del muscolo.